Ultima modifica: 21 Giugno 2022
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PROGETTO «UNITI PER LA SCUOLA»

Oggetto: Che una mattina di giugno, invece che tra i banchi del Casiraghi, ci si trovasse in un salone di viale Trastevere a parlare a tu per tu con il ministro Bianchi e Paola Cortellesi...

Che una mattina di giugno, invece che tra i banchi del Casiraghi, ci si trovasse in un salone di viale Trastevere a parlare a tu per tu con il ministro Bianchi e Paola Cortellesi, nessuno dei ragazzi coinvolti l’avrebbe immaginato.

Si tratta di un progetto pilota, dal titolo  «Uniti per la scuola», voluto da enti prestigiosi del mondo dello spettacolo e sostenuto dai Ministeri dell’Istruzione e della Cultura.  La proposta si sviluppa a partire da una domanda: nell’emergenza attuale, di fronte alle difficoltà della DAD e alla chiusura dei teatri, possono i due mondi della scuola e del teatro offrire l’uno all’altro un contributo?

La 1BC del Casiraghi è una delle dieci classi scelte in tutta Italia per partecipare a questo esperimento, ed è l’unica della Lombardia. A novembre, in un weekend romano, il progetto è stato presentato agli insegnanti delle dieci classi prescelte. Dopo una prima riflessione di carattere pedagogico (relatore il prof. Daniele Novara, docente presso l’università Cattolica di Milano e  ideatore del Metodo Maieutico nell’apprendimento e nella relazione d’aiuto), gli insegnanti hanno lavorato a gruppi con i formatori, docenti a loro volta, ma anche (e soprattutto) attori.

Da gennaio è cominciato un lavoro in classe di venti ore. Per il Casiraghi il regista e coach è stato Massimiliano Cividati, che tra i numerosi titoli è insegnante alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.

Le attività proposte hanno riguardato Alessandro Magno e il vario mito odisseico, ma anche l’eterno sforzo per superare il limite e insieme l’oggettività della misura, in un meraviglioso viaggio che è stato, in fondo, una grande riflessione condivisa e partecipata sulla sulla vicenda umana.

Da questa proposta è emersa negli studenti una maggiore con sapevolezza di sé e una stupefacente libertà nel raccontarsi, nell’offrirsi indifesi e autentici all’altro.

Il momento finale del progetto, cioè l’incontro con gli organizzatori e il ministro stesso, il 7 giugno, ha visto gran parte della classe coinvolta.

Forse in una declinazione insolita, ma questo progetto è un felice esempio di una scuola che coniuga felicemente libri, corpi e voci, nell’obiettivo di formare adulti consapevoli e creativi.

Un grazie ai professori Montorfano e Pompa, insegnanti della 1BC.

Alcune foto: