Ultima modifica: 8 Luglio 2020

Laura Maftean 3BS

Oggetto: Riflessione

Durante questo periodo di emergenza nazionale, grande spunto di riflessione è stato per me l’articolo di Gianrico Carofiglio, ‘Se la paura diventa malattia’, pubblicato su ‘La Repubblica’ il 26 febbraio 2020.

In questo articolo Carofiglio sostiene che la paura può essere essa stessa una malattia, oppure uno strumento dell’intelligenza per affrontare i pericoli e sconfiggerli.

La diffusione del Coronavirus ha infatti provocato uno stato generale di ansia e paura che ha generato tra la popolazione diverse reazioni tra cui due estreme ed opposte: il menefreghismo e l’allarmismo.

Entrambe derivano, almeno in parte, dalla paura: l’allarmismo in quanto conseguenza dell’incapacità di affrontare situazioni insolite, davanti a cui non si hanno certezze, quindi l’incapacità di gestire la paura senza farsi sopraffare da essa mentre il menefreghismo in quanto risultato della combinazione tra disinformazione e tendenza dell’uomo a evitare le proprie paure; svilendo la situazione molte persone cercano di aggirare lo stato di inquietudine e angoscia al quale altrimenti sarebbero sottoposte.

Per questa ragione considero che in questo periodo la paura si stia manifestando come malattia, i cui sintomi sono il menefreghismo e l’allarmismo, ma anche come strumento dell’intelligenza, usato da tutti coloro che stanno lottando per migliorare la situazione e da coloro che rispettano le norme necessarie a contenere la diffusione del contagio.