Anonimo 3DS
Oggetto: Riflessione
Anche oggi sono rinchiusa in casa. La sveglia suona, mi alzo, faccio colazione, mi lavo, ricontrollo i compiti e sono pronta per la videolezione di questa mattina; ormai è diventata questa la mia routine e, non credevo che l’avrei mai detto, ma mi manca tantissimo andare scuola. È ora di pranzo, le lezioni sono terminate, mi siedo a tavola con i miei genitori, in sottofondo si sente il telegiornale; le notizie sono le stesse da due settimane ormai, i casi aumentano, bisogna stare a casa, non toccare il viso e lavarsi bene le mani. Mi sembra quasi che queste informazioni siano diventate un mantra fisso di ogni giornalista; insomma, si sa che la situazione è grave, ma parlare di altre cose anche solo per distrarsi un po’ fa bene ogni tanto. Finito il pranzo si sparecchia e si lavano i piatti. Vado in camera mia, controllo il telefono, vado su qualche social, controllo i messaggi e guardo un film. Inizio a fare compiti. Finiti i compiti leggo un libro, guardo un altro film o magari finisco quella serie che avevo in sospeso da tanto tempo. Mi annoio da morire, guardo l’orologio e il pomeriggio è ancora lungo. Decido di sperimentare qualcosa di nuovo, provo a fare un dolce, esploro casa mia alla ricerca di un puzzle o qualsiasi altra cosa mi permetta di far passare il tempo un po’ più velocemente. È ora di cena e di nuovo mi siedo a tavola con i miei genitori; ancora una volta il telegiornale fa da sottofondo alle nostre voci. Questa volta stanno intervistando un medico, che fornisce altre informazioni sul virus e mette in evidenza la situazione all’interno degli ospedali, molto critica. Finita la cena si sparecchia e si lavano i piatti. Torno in camera mia controllo di nuovo il mio telefono, leggo o guardo un altro film o ascolto un po’ di musica guardando il soffitto della mia piccola celletta. Vado dormire, è mattina, la sveglia suona è il cerchio ricomincia dall’inizio, sempre allo stesso modo. Ogni tanto penso: ai miei amici, che mi mancano tanto, con loro il tempo passa all’istante; a miei parenti che non vedo da un po’; ai miei insegnanti e mi chiedo se anche a loro noi manchiamo un po’, se a loro piace fare lezione online; ai ragazzi che dovranno fare la maturità o che devono dare un esame in università, saranno disperati. A volte credo anche di essere sull’orlo della pazzia, perché si mi piace stare a casa nella mia camera, ma così è troppo. Penso e spero che il sacrificio che noi tutti stiamo facendo in questo periodo serva veramente a qualcosa, immagino come sarà bello poter uscire di nuovo, senza mascherina, andare a trovare i nonni senza dover temere di poter trasmettere loro qualcosa che sia pericoloso per la loro salute. Ognuno di noi si sta impegnando veramente tanto, ce la stiamo mettendo tutta per risolvere questa situazione e aspettare che tutto passi è veramente estenuante. Sono certa che quando tutto finirà guarderemo al passato e forse sorrideremo anche pensando a tutte le cose che abbiamo fatto in cara per far passare il tempo, ma che mai avremmo fatto in altre situazioni e, di sicuro penseremo “ce l’abbiamo fatta anche questa volta”; per ora però tutto quello che possiamo fare è stare a casa e dirci che andrà tutto bene.