Ultima modifica: 4 Giugno 2020

Alessia Dellavedova 5CS

Oggetto: Riflessione

È passato quasi un mese da quando questa situazione è iniziata.

Un mese passato da sola, un mese in cui ho avuto tempo di riflettere, tempo di stare con me stessa.

L’unica cosa a cui riesco a pensare è come spesso diamo per scontato il fatto di essere vivi, di poter sentire emozioni, di poterci relazionare con altre persone.

Penso a come spesso io abbia sentito la vita come un peso, come qualcosa da cui volevo liberarmi.

Eppure l’unica cosa che sento adesso è una gran voglia di vivere.

Mi trovo a pensare a tutte le esperienze che ho vissuto, penso al mio diciottesimo compleanno sotto la Tour Eiffel, penso ai quattro aerei presi in due giorni per andare ad un concerto con la mia migliore amica, penso all’aver incontrato il mio cantante preferito per caso dopo aver preso un volo per Londra per festeggiare il mio diciannovesimo compleanno, il mio primo viaggio completamente pagato ed organizzato da me.

Penso ad Oxford, Firenze, tutti gli attimi felici trascorsi con la classe.

Penso alle battute che ci scambiamo in classe, penso alle risate.

Penso a quanto mi manchi un contatto umano.

Penso a come forse, in realtà, andare a scuola tutti i giorni non sia poi così tanto un peso, perché alla fine, ora che sono settimane che non vado, mi manca.

Mi manca persino la camminata delle 7 del mattino, con il naso rosso che cola per il freddo, per raggiungere la fermata del tram.

Come posso aver dato tutto ciò così per scontato?

Se c’è una cosa che mi ha insegnato questa situazione, è ad apprezzare cioè che mi circonda, ad apprezzare la vita, apprezzare la libertà.

E non vedo l’ora che tutto ciò finisca cosicché io possa vivere appieno la mia realtà.

Alessia Dellavedova 5Cs