Ultima modifica: 3 Giugno 2020

Anonimo

Oggetto: COVID-19

Evitare i contatti fisici, lavare sempre le mani con sapone, non frequentare luoghi affollati, scuole chiuse, uscire di casa il meno possibile…
“No, non puoi uscire”
“Ma voglio solo vedere i miei amici”
“Ti ho detto di no!”
Queste le parole dei miei genitori.
All’inizio si respirava felicità e libertà nella mia casa: io e mio fratello contentissimi di non andare a scuola e di riposarci.
Ora fluttua un’aria di tensione reciproca, preoccupazione e timore.
Giusto pochi giorni prima che iniziasse tutto, a scuola abbiamo affrontato con la prof. di storia l’argomento della peste; parlare di come un semplice batterio rovinò la vita di molte persone e fu uno dei fattori che alimentarono la crisi protrattasi per un secolo intero, mi fece leggermente rabbrividire, ma mai avrei pensato di poter vivere di persona una situazione analoga.
Lo stesso era successo quando verso Dicembre parlando di persone morte a causa di un virus con dei miei amici a scuola, loro mi avevano risposto “ma va è impossibile che arrivi fin qui” e io avevo scartato tale possibilità.
Non sono preoccupata tanto per me stessa, quanto alla situazione generale del mio paese e ormai del mondo intero. Incrociando le dita, so che se prendessi io questo virus sarebbe come una banalissima influenza. Ciò che mi fa riflettere è il fatto di non poter andare a trovare i miei nonni, che non godono di ottima salute e proprio per questo avrebbero bisogno di compagnia, per non rischiare di contagiarli; di non poter incontrare fisicamente i miei amici e mantenere le relazioni solo virtualmente, perché si, ormai è così, i miei non mi fanno più uscire di casa; di non poter fare attività fisica all’aperto, cosa che prima dava la possibilità di sfogarmi. Questo è solo lo specchio della situazione dal punto di vista personale, se poi si pensa a quella politica, sociale ed economica dei vari paesi c’è ancor più da rabbrividire.
L’unico aspetto che mi affascina è il fatto che per la prima volta nella mia vita sto vivendo di persona un momento che verrà ricordato nella storia e, chissà, potrei essere proprio io a raccontarlo ai miei figli in futuro.
Mio padre dice “dai periodi di crisi si esce ancora più forti”.
Forse è quello che dovremmo pensare un po’ tutti e metterci il cuore in pace.