Ultima modifica: 2 Luglio 2020

Francesca Elefante 3DS

Oggetto: Amore

Ciao io sono Amore, lo so che sono tempi duri, ma proprio per questo ho deciso di scrivervi. Io esisto in tante forme e dei pezzi di me vivono in tutti voi. Magari in questo periodo non mi riuscite a vedere e sentite poco parlare di me, ma non è una scusa per allontanare i vostri cuori. Io sono proprio lì.

Non voglio obbligare nessuno a leggere queste parole, ma se sentite la mia mancanza, mettetevi comodi.

Io vivo negli abbracci, nelle battute, nei gesti e nessuno può dirmi come essere perché questo tipo di amore, l’amicizia, non ha regole.

Eppure ora mi stanno mettendo alle strette.

Sto combattendo anche io, come voi, contro il CoronaVirus, il cui unico scopo è quello di dividerci e isolarci, ma ciò noi non faremo mai e poi mai accadere. Per nessuna ragione al mondo.

Tuttavia questo devo ammetterlo, siete proprio fortunati: io esisto da sempre, ma non posso dire lo stesso dei telefoni.

Pensate durante la Peste com’è stato difficile per me vivere, stavo davvero morendo.

Ma ora è compito vostro salvarmi.

Scrivetevi, pensatevi, chiamatevi e ditevi che vi mancate…così quando tutto questo sarà finito potrete tornare a farvi la linguaccia, a ridere insieme anche delle cose più banali e a supportarvi come solo gli amici sanno fare. Come solo l’amore sa fare.

Io però vi vedo che ce la state mettendo tutta, che vi chiedete consigli su come passare la giornata e poi vi chiamate per raccontarvela, che vi scrivete “mi manca la tua voce”, perché effettivamente in chiamata non è uguale alla realtà.

Le mancanze non sono mai facili da combattere, soprattutto per chi è abituato a vedersi  tutti i giorni, come i compagni di classe.

Posso solo immaginare quanto sia difficile per voi scherzare solo in videochiamata, sapendo che i professori ora possono sentirvi, non poter più condividere emozioni, belle o brutte che siano, e pensieri con il proprio compagno di banco, sperare insieme di non essere chiamati all’interrogazione e sostenersi se invece questo accade.

Credo addirittura, correggetemi se sbaglio, che vi manchi quel “mi presti una penna nera? Va bene anche blu se non ce l’hai” che in classe ti fa tanto sbuffare e anche il classico “buongiorno”, a volte detto assonnati, altre ironicamente a causa della pessima giornata che vi attenderà o con un sorriso stampato sulle labbra.

 Ma quando vi ritroverete, queste piccole cose vi faranno sorridere e acquisteranno valore…poi vi ritroverete a pensare (ma senza ammetterlo troppo) che, in fondo, tornare alla normalità non è così male e che anche le emozioni più brutte, cambiano prospettiva se condivise con le persone a cui più si vuole bene.

Ma c’è anche una parte di me che se la sta spassando, sapete? Già, la famiglia.

Questa situazione, per quanto triste e pericolosa, sta riunendo le famiglie.

Non è facile mostrarsi per ciò che si è davvero, ma stando insieme 24 ore su 24, non si può fingere, neanche il migliore tra gli attori ci riuscirebbe. La persona che si è veramente si vedrà, anche solo per un secondo.

Così si scoprono lati dei propri genitori, fratelli o sorelle, che prima non si conoscevano e ci si stupisce perché nessuno si sarebbe mai aspettato che un virus, conosciuto per far del male, possa fare anche del bene.

Certo non è facile iniziare a condividere tutto quando di solito si condivide solo la cena.

Questo sicuramente può creare conflitti perché, ammettiamolo, non siamo abituati a stare così tanto tempo con le persone più importanti per noi. È un gran paradosso, non credete?

Ma è anche il momento giusto per risolvere conflitti passati, che stavano logorando la vostra anima e quella dell’altra persona coinvolta.

E così si iniziano a guardare film insieme, giocare a risiko o monopoly ed è anche il momento di raccontarsi segreti e stare alzati fino a tardi a parlare perché non esiste più la scusa del “devo alzarmi presto”.

Si ricomincia a cucinare insieme e chissà, magari ci si scopre anche un po’ cuochi.

Gli abbracci diventano più stretti e le parole più sincere.

Scompare il “che hai fatto oggi?” e riaffiora il “cosa facciamo oggi?” e con questa domanda tornano anche la fantasia e i sogni.

Si impara a condividere tutto insomma, anche le brutte giornate, che magari solitamente vengono mascherate con un “non ho niente”.

Ecco, ora avete tutti un’opportunità in più: quella di trovare davvero un motivo in più per sorridere, per evitare di rovinare e appesantire la giornata a te e ai tuoi cari e perché senza questo, senza i sorrisi e la speranza non ne usciremo mai vivi, io non ne uscirò mai vivo.

E magari ci si accorge anche di quanto possano essere belle le persone e il vero significato della parola famiglia: un nucleo di persone in cui ci si può sentire liberi di essere se stessi, nel quale trovare riparo nei momenti di tempesta e in cui ricevere amore e attenzione.

Vi chiedo quindi, per favore, di non sprecare questo tempo, ma di renderlo fruttuoso, mantenendo vivo il fuoco della famiglia, spesso dato per scontato, quando scontato non è e anzi, è l’unico in grado di salvarci in circostanze come questa attraverso abbracci, rassicurazioni, risate, parole e tutto quello che vi viene in mente!

Io vi ho parlato di questa parte di me, però ce ne sono tante altre non meno importanti.

Alcune continuano a illuminare le nostre giornate, forse più che mai, altre purtroppo sono un po’ oscurate da questa situazione.

È quindi importante che voi siate consapevoli che questo che stiamo passando è solo un periodo e sia io che voi torneremo a brillare come prima.

Promesso,

Amore