Ultima modifica: 22 Giugno 2020

Marie Duevi 4BL

Oggetto: Riflessione

In queste ultime settimane l’Italia si è gradualmente fermata, una struttura alla volta. Come in un fermo immagine, se guardo fuori dalla mia finestra la maggior parte delle volte non vedo quasi nessun movimento, a parte le foglie mosse dal vento e qualche macchina che passa ogni tanto. Aleggia nell’aria uno strano senso forse di inquietudine forse di impotenza. L’atmosfera è surreale, e io ci ho messo un po’ a metabolizzare ciò che sta succedendo. Inizialmente le due settimane con le scuole chiuse parevano a molti, me compresa, destinate a terminare. Ma dopo aver sentito al telegiornale i numeri dei contagi che lievitavano paurosamente, il prolungamento di questo periodo non è stato una sorpresa, e nemmeno l’intensificazione delle norme per evitare il contagio. Io per prima ammetto che nei primissimi giorni sono andata a camminare al parco vicino casa mia, sono stata a casa della mia migliore amica … Avrei potuto evitarlo, ma ho preso il problema sottogamba. Ma ora che sono chiusa in casa da settimane e ho avuto tempo di pensare mi rendo conto di quanto se tutti avessimo preso fin da subito sul serio questo virus forse non sarebbero morte così tante persone e non ce ne sarebbero così tante altre malate, con necessità di terapia intensiva ma con il rischio, tra non molto, di non trovare più posto. A volte mi sembra che sia tutto uno strano sogno, ma i dati del telegiornale, che ormai io e la mia famiglia guardiamo 3 volte al giorno come minimo, ci riportano alla realtà. Non ha senso assaltare i supermercati mettendo noi stessi e gli altri in pericolo, ammassarsi davanti alle porte prima della loro apertura,senza mascherine né guanti, accalcarsi alla cassa dove i cassieri stessi sono senza protezione. È uno schiaffo alle norme che tentano di tutelarci ma soprattutto a tutti quei dottori e infermieri che da settimane sono sommersi di lavoro, stremati, a serio rischio, ma non si arrendono.  Non c’è bisogno di annunciare cataclismi, cercare rimedi miracolosi, abbattersi o farsi sopraffare dall’angoscia. Dobbiamo solo aspettare. Rispettare le regole imposteci per il nostro bene ed aspettare. Quel che sarà sarà, certo, ma se ci mostriamo tutti responsabili, alla fine di tutto questo potremo almeno dire a testa alta che abbiamo fatto la nostra parte, che noi nel nostro piccolo ci abbiamo provato, a fermare il virus.

#iorestoacasa