Ultima modifica: 22 Giugno 2020

Alessia Bonfà 3HS

Oggetto: Riflessione

La paura è una delle sensazioni principali che caratterizza ognuno di noi in questo periodo così complicato. Stiamo vivendo tutti un contesto che mai ci saremmo aspettati fino a poche settimane fa e che ci ha colto completamente impreparati: da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a non poter più andare a scuola e non poter più uscire di casa se non per necessità.

È stato difficile per tutti abituarsi, soprattutto le prime settimane, da studentessa posso affermare che non è stato per nulla semplice accettare l’idea di non poter più seguire le lezioni a scuola e di poter vedere tutti i giorni i miei compagni, che per me, nel percorso scolastico, sono un fondamentale punto di appoggio e di aiuto. Al di fuori dell’ambito scolastico è stato anche difficile dover cambiare i propri piani improvvisamente, annullare impegni che magari aspettavamo da tempo, stravolgere anche in parte tutto ciò che eravamo abituati a fare ogni giorno.

Siamo stati colti tutti impreparati e almeno per i primi giorni siamo rimasti con il fiato sospesi, incoscienti di ciò che stava realmente accadendo e di ciò che avremmo potuto fare: “l’assalto” ai supermercati è un chiaro segno della paura e l’angoscia che sono state protagoniste delle nostre giornate e lo sono in parte tutt’ora, infatti c’è chi continua a combattere con questo virus e chi ancora non è consapevole che dovrà farlo.

Coloro che però stanno vivendo direttamente questa epidemia e questo radicale cambiamento sono i medici, ore e ore di duro lavoro per salvare la vita alle persone malate, mettendo a rischio la loro.

Oltre ai video e alle immagini che circolano continuamente sui social, ho avuto anche il punto di vista dei miei due zii, uno lavora nel campo chimico e l’altro è un infermiere, entrambi mi hanno raccontato come improvvisamente si sono ritrovati ad affrontare in prima linea questa emergenza mondiale, con giornate stressanti e di duro lavoro, uno per aiutare e curare direttamente i pazienti e l’altro nella ricerca di una cura per debellare questa malattia.

In questo contesto però siamo anche riusciti a ritrovare dei sani valori, come la solidarietà, essere più distanti l’uno dall’altro ci ha fatto comprendere quante cose abbiamo dato sempre per scontato e solo ora che non le abbiamo più a disposizione comprendiamo il loro vero valore.

Una delle frasi che vedo più frequentemente in questi giorni è “teniamoci distanti oggi per abbracciarci più forte domani”, nonostante possa sembrare una frase banale, penso sia la più adatta a descrivere brevemente questo periodo, in cui l’Italia è più unita che mai.

Bisogna che oggi ognuno di noi faccia la sua piccola parte, per ritornare alla normalità il prima possibile, sicuramente portando con noi nuovi valori e chissà, magari inizieremo ad apprezzare anche le piccole cose della vita che prima ci sembravano banali e scontate ma che si sono rivelate così preziose e importanti.