Ultima modifica: 4 Giugno 2020

Filippo Tammaccaro 3AL

Oggetto: Riflessioni

21 marzo 2020,

vorrei poter uscire, vorrei poter vedere i miei amici, vorrei poter tornare a camminare per quei corridoi così colmi di ragazzi e ragazze. Vorrei poter abbracciare la mia famiglia, vorrei poter tornare a passare del tempo con i miei nonni. Vorrei poter fare tante cose che purtroppo non posso più fare. Stamattina era una splendida giornata eppure quando mi sono svegliato e ho guardato fuori dalla finestra non ero felice. Vuoto, il parco Nord era vuoto. Nessuno che correva, nessuno che portava fuori il cane, nessun anziano che passeggiava. Ho pensato che forse fosse meglio così, almeno stavano rispettando le poche regole donate dal governo. Sarò sincero, non sono un grande amante della scuola. Piuttosto ho sempre pensato che la scuola sia lo strumento attraverso il quale realizzare i miei sogni. Eppure, ora, chiuso nella mia camera a tentare di trovare qualcosa da fare ogni ora, mi rendo conto che quei momenti mi mancano. Mi manca passare attraverso quei corridoi con i miei amici ed osservare gli atri ragazzi. Mi manca l’ambiente, mi mancano le lezioni in classe con i miei compagni, mi mancano gli intervalli fuori in cortile, mi mancano alcuni professori. In questi momenti la cosa migliore da fare è mantenere la tranquillità ed attenersi alle regole. Le regole, già che cosa così povera di adrenalina. Seguire le regole non rientra affatto nella trasgressione, non rientra nei nostri interessi perché “io non ho voglia di stare a casa”, “io non ho tempo di stare a casa” oppure la peggiore “tanto colpisce solo gli anziani, a me cosa interessa”.

Penso che se per una volta mettessimo da parte il nostro enorme egoismo per aiutare gli altri in una maniera così banale forse impareremmo. Impareremmo davvero che cosa significa che dopo ogni tempesta il sole tornerà a sorriderci. Ed è una promessa, dobbiamo solo faticare perché il sole torni ad illuminare i nostri volti.