Ultima modifica: 3 Giugno 2020

Alberto Gallo 5BL

Oggetto: Un piccolo pensiero nella grande crisi

Oggi, 9 marzo 2020, mancano esattamente 100 giorni alla maturità, la conclusione di un percorso lungo ben 5 anni.
Di solito noi giovani celebriamo questo evento riunendoci insieme, ma quest’anno ciò non sarà possibile.
Il coronavirus – nome utilizzato per parlare del virus COVID-19 – ci sta “forzando” alla quarantena domiciliare.
Ed è in questi momenti che ti manca anche solo andare a scuola. Si, proprio quella scuola che solitamente odi e vorresti in tutti i modi evitare. Ma quando ti viene tolto il diritto allo studio, la possibilità di socializzare con i tuoi compagni e con i professori, prendere il caffè la mattina prima di entrare in classe(costante, ammetto, prima dell’ora di religione di martedi), e tante altre piccole cose, inizi a sentirti spaesato e scoraggiato.
Pensi a quanto ti piacerebbe rivivere queste esperienze, delle quali sei privato a causa di una situazione di piena emergenza che, ahimè, coinvolge oramai tutto il nostro paese.
Beh, non potrò uscire a festeggiare questi 100 giorni che ci separano dall’esame di stato, ma posso ugualmente dimostrare di essere quasi maturo.
Come? Semplice, rispettando le regole. Sembra una cosa banale e scontata, ma mi sto rendendo conto in questi giorni che non è cosi. Molti, soprattutto miei coetanei, si comportano come se nulla fosse e questo non fa che peggiorare la situazione.
Stare in casa è l’unica cosa che può permettere la risoluzione del problema: in questi giorni sto cercando di sensibilizzare i miei conoscenti riguardo alla questione, e spero che nei prossimi giorni la situazione migliorerà.
Comunque, la vita va avanti. Nonostante il clima quasi “apocalittico” intorno a noi, provo a vivere come sempre, con le stesse abitudini: mi alzo presto, ho cura di me, gioco con il cane, mi tengo informato su quello che succede nel mondo e vado a scuola. Si, le modalità di apprendimento sono differenti da quelle solite, ma mi fa piacere vedere anche solo per poche ore al giorno i miei compagni tramite webcam(le risate non mancano mai, per fortuna).
E inevitabilmente, si pensa anche al futuro: proprio domani avrei dovuto sostenere un test di ammissione per l’università. Sinceramente all’inizio ero un po’ incerto sul mio futuro, come penso sia normale: ci siamo chiesti tutti come questa emergenza potesse influire sul nostro percorso didattico, ma ora l’unico pensiero che dovremmo avere è superare questa situazione.
È arrivato il momento di essere maturi, di avere rispetto per noi stessi e per gli altri: possiamo uscirne tutti insieme. Basta solo ascoltare, restare in casa, attenerci alle regole e alle disposizioni di chi governa(anche se nutro perplessità sulla gestione della situazione, ma non spetta a me giudicare, anche perchè al momento risulterebbe inutile).
Oggi il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto una cosa che mi ha colpito molto: ha invitato noi giovani a restare a casa, anche a costo di provare della noia. Ebbene, ha detto che la sua generazione è cresciuta anche annoiandosi.
Chissà se potrà essere lo stesso anche per noi.
Si vedrà, nel frattempo tutti sul divano con la copertina a guardare un bel film, aspettando tempi migliori per riprendere a vivere in maniera normale, riassaporando il piacere di quelle piccole cose che al momento non possiamo fare.
Forza e coraggio.

Alberto Gallo  5bl